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28 OTTOBRE 2001: VEGLIA ECUMENICA IN OCCASIONE DEL 15° ANNIVERSARIO DELL'INCONTRO INTERRELIGIOSO DI ASSISI

        

Terre e Cieli di pace

 

 

 

Canto – Veni Sancte Spiritus

Veni Sancte Spiritus, Tui Amoris ignem accende. Veni Sancte Spiritus, veni Sancte Spiritus.
(Vieni Santo Spirito e accendi in noi il fuoco del tuo amore)

Saluto di accoglienza

Introduzione

Canto – Ubi caritas

Ubi caritas et amor. Ubi Caritas, Deus ibi est.
(Dov’è carità e amore, lì c’è Dio)

(tutti i testi biblici sono nella traduzione Nuova Riveduta 1994)

 

Salmo 146(145) -  rit.: Sei tu, Signore, l'unico mio bene

Alleluia. Anima mia, loda il Signore. Io loderò il Signore finchè vivrò, salmeggerò al mio Dio finchè esisterò(rit.)

Non confidate nei principi, né in alcun figlio d'uomo, che non può salvare. Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti. Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel Signore, suo Dio, che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi; che mantiene a fedeltà in eterno, che rende giustizia agli oppressi, che dà il cibo agli affamati. (rit.)

Il Signore libera i prigionieri, il Signore apre gli occhi ai ciechi, il Signore rialza gli oppressi, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri, sostenta l'orfano e la vedova, ma sconvolge la via degli empi. (rit.)

Il Signore regna per sempre; il tuo Dio, o Sion, regna per ogni età. Alleluia (rit.)

Dalla lettera ai Romani 8,14-18

Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo <Abbà, Padre!> o Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a nostro riguardo.

 Riflessione  p. Ion Rimboi

 

Canto – L’ajuda em vindrà

L’ajuda em vindrà del Senyor, del Senyor el nostre Deu, que ha fet el cel i la terra. El cel i la terra.
(L’aiuto verrà dal Signore, dal Signore nostro Dio che ha fatto il cielo e la terra).

Silenzio (introdotto da Is21,11-12)

 Mi si grida da Seir: <Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?>. La sentinella risponde: <Viene la mattina e viene anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure, tornate un'altra volta>.


Canto – The Kingdom of God.

The Kingdom of God is justice and peace al joy in the Holy Spirit. Come Lord, and open in us the gates of your Kingdom.
(Il Regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Vieni Signore, e apri in noi le porte del tuo Regno) .

 

Isaia 12,1-6   rit. Donaci la pace, Signore

In quel giorno dirai:<Io ti lodo, Signore! Infatti, dopo esserti adirato con me, la tua ira si è calmata, e tu mi hai consolato. Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, e non avrò paura di nulla (rit.)

poichè il Signore, il Signore è la mia forza e il mio cantico; egli è stato la mia salvezza>. Voi attingerete con gioia l'acqua alle fonti della salvezza, e in quel giorno direte:<lodate il Signore, invocate il suo nome, fate conoscere le sue opere tra i popoli, proclamate che il suo nome è eccelso! (rit.)

salmeggiate al Signore, poichè ha fatto cose grandiose; siano esse note a tutta a terra! Abitante di Sion, grida, esulta, poichè il Santo d'Israele è grande in mezzo a te(rit.)


Dal libro del profeta
 Isaia 35,1-10

Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa; si coprirà di fiori, festeggerà con gioia e canti di esultanza; le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza de Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Fortificate le mani infiacchite, rafforzate e ginocchia vacillanti! dite a quelli che hanno il cuore smarrito: <Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi>. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturati gli orecchi dei sordi; allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto canterà di gioia; perché delle acque sgorgheranno nel deserto e dei torrenti nei luoghi solitari; il terreno riarso diventerà un lago, r il suolo assetato si muterà in sorgenti d'acqua; nel luogo dove dimorano gli sciacalli vi sarà erba, canne e giunchi. Là sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata la via santa (nessun impuro vi passerà) essa sarà per quelli soltanto; quelli che la seguiranno, anche gli insensati, non potranno smarrirvisi. In quella via non ci saranno leoni; nessuna bestia feroce vi metterà piede o vi apparirà; ma vi cammineranno i redenti. I riscattati dal Signore torneranno, verranno a Sion con canti di gioia; una gioia eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia; il dolore e il gemito scompariranno.

Riflessione  pastore Massimo Aquilante

Canto – Nada te turbe

Nada te turbe, nada t’espante. Quien a Dios tiene, nada le falta. Nada te turbe, nada t’espante. Solo Dios basta.
(Nulla ti turbi ne’ ti spaventi. Non manca nulla a chi ha Dio. Solo Dio basta)

Silenzio

Mi si grida da Seir: <Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?>. La sentinella risponde: <Viene la mattina e viene anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure, tornate un'altra volta>.( Is 21,11-12)

Canto – El Senyor

El Senyor est la meva força, el Senyor el meu cant. Ell m’ha estat la salvaciò. En Ell confio i no tinc por, en Ell confio i no tinc por.
(Il Signore è la mia forza, il Signore è il mio canto. Il Signore è il Salvatore, in Lui confido, non ho timore)

 

Salmo 85,1-14   rit. : Facci crescere in sapienza e giustizia, Signore

O Signore, tu sei stato propizio alla tua terra, hai ricondotto Giacobbe dalla deportazione. Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati. Hai placato il tuo sdegno, hai desistito dalla tua ira ardente. (rit.)

Ristoraci, o Dio della nostra salvezza, fà cessare la tua indignazione contro di noi. Sarai adirato con noi per sempre?Prolungherai la tua ira di età in età? Non tornerai tu forse a darci la vita, perchè il tuo popolo possa gioire in te? Mostraci la tua bontà, Signore, e concedici la tua salvezza. (rit.)

Io ascolterò quel che dirà Dio, il Signore; egli parlerà di pace al suo popolo e ai suoi fedeli, perchè non ritornino ad agire da stolti! Certo, la sua salvezza è vicina a quelli che lo temono, perchè la gloria abiti nel nostro paese. La bontà e a verità si sono incontrate, la giustizia e a pace si sono baciate. (rit.)

la verità germoglia dalla terra e la giustizia guarda dal cielo. Anche il Signore elargirà il suo bene e la nostra terra produrrà il suo frutto. La giustizia camminerà davanti a lui, e seguirà la via dei suoi passi(rit.)

 

Dalla prima lettera di Pietro 3,13-17

Chi vi farà del male, se siete zelanti nel bene? Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate; ma glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a rendere conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto, e avendo la coscienza pulita; affinchè quando sparlano di voi, rimangano svergognati quelli he calunniano la vostra buona condotta in Cristo. Infatti è meglio che soffriate per aver fatto il bene, se tale è la volontà di Dio, che per aver fatto il male.

Riflessione  fr.John di Taizé

 

Canto – Bless the Lord

Bless the Lord my soul and bless God’s holy name. Bless the Lord my soul, who leads me into life.
(Benedici il Signore anima mia e benedici il santo nome di Dio. Benedici il Signore anima mia. Egli mi conduce alla vita)

Silenzio

Mi si grida da Seir: <Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?>. La sentinella risponde: <Viene la mattina e viene anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure, tornate un'altra volta>.( Is 21,11-12)

Preghiere intercalate dal canto del Kirie Eleison

 

Padre Nostro ecumenico (Perugia, 1997)

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, non indurci in tentazione ma liberaci dal Male. Tuo è il regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen

Impegni - Segno (ognuno dei presenti viene invitato a mettere un pò d'olio in una lampada per
                           mantenere viva la luce della fede)

Benedizione  (Aquilante, Rimboi, Fr. John)  

 

 

Canto – Da pacem Domine

Da pacem Domine, da pacem o Christe in diebus nostris.
(Dona la pace Signore, dona la pace o Cristo ai nostri giorni)

 

Io approvo la completa nonviolenza e la considero possibile nei rapporti
tra uomo e uomo e tra nazione e nazione. […]
Nella mia concezione la
nonviolenza è una lotta contro l'ingiustizia più attiva e più concreta
della ritorsione.
M. K. Gandhi

 

 

Nel giorno in cui si accumulano tragedie e sofferenze noi siamo qui, o Dio Padre di tutti, ad invocare la tua pace. Siamo qui ad invocarla sulle vittime degli attentati, degli incidenti, delle operazioni di guerra. Siamo qui ad intercedere affinché tu doni a coloro che sono in conflitto la forza di mettere fine a violenze e distruzioni. Tu che operi con la potenza dello Spirito, donaci di comprendere che intercedere non vuol dire semplicemente pregare per qualcuno come spesso pensiamo. Significa invece fare un passo in mezzo ai due che sono in contrasto. Intercessione vuol dire mettersi là dove il conflitto ha luogo, mettersi tra le due parti in conflitto. Intercedere è stare là , senza muoversi, senza scampo, cercando di mettere la mano sulla spalla di entrambi e accettando il rischio di questa posizione. Suscita, Signore, almeno nei pensieri e nei sentimenti un vero spirito di intercessione. Tu, che sei Uno e in Gesù il Cristo ci hai fatto conoscere il tuo amore, concedi a ciascuno di noi un cuore in cui giustizia e pace si abbraccino. Perché nessuno ignori le esigenze della giustizia: assassini e vittime non sono sullo stesso piano. E perché ciascuno sappia dire: quando guardo le persone nessuna mi è indifferente, per nessuno provo odio o azzardo un giudizio interiore e neppure scelgo di stare dalla parte di chi soffre per maledire chi fa soffrire. Gesù non maledice chi lo crocifigge, ma muore anche per lui dicendo: Padre, non sanno quello che fanno, perdona loro.     Tu che sei il Santo, purifica la nostra preghiera, perché mentre preghiamo per la pace, nel fondo del nostro cuore finiamo per parteggiare, per giudicare, per auspicare l'uno o l'altro successo di guerra. L'istinto si scatena, la fantasia si sbizzarrisce e la preghiera non tende verso quella purificazione del cuore, dei sensi, delle emozioni e dei pensieri che sola si addice agli operatori di pace secondo il vangelo. Aiutaci, Signore, a vegliare, a vigilare su noi stessi.     Dio fedele e misericordioso, in mezzo alle tragedie e alle sofferenze donaci la forza di camminare dentro di esse senza perdere la speranza. Concedi conforto ai sofferenti e soccorso agli afflitti, pace e amicizia tra tutti i popoli, dialogo tra chi li governa e iniziativa politica al posto di quella delle armi. Te lo chiediamo per mezzo di Gesù, il crocifisso per amore che vive e regna nella comunione dello Spirito santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
preghiera per la pace che è stata letta Giovedì 11 Ottobre 2001, durante la Veglia Interreligiosa di Preghiera tenutasi a Milano, a nome della Chiesa Cattolica.

 

 

L'osservatore vaticano all'Onu: «Le rappresaglie, una soluzione illusoria»
IL CARDINAL MARTINI: TREGUA, MA IL DIRITTO ALLA DIFESA E' LEGITTIMO
Luigi Accattoli, "Corriere della Sera" del 23 Ottobre

CITTA' DEL VATICANO - Il cardinale Martini «consente» con le richieste di una tregua umanitaria dei bombardamenti americani sull'Afghanistan, purché esse non comportino la negazione del «diritto di difesa» dal terrorismo. Quel diritto va riconosciuto, ma «non deve coinvolgere innocenti». E non spetta alla Chiesa «dare permessi etici ai governi». Il contributo della coscienza religiosa si pone «su un piano più alto» e il suo
impegno dev'essere massimo per evitare che da questa «prova» derivi un allontanamento tra i popoli e «ulteriori violenze». Sono i punti caldi della riflessione fatta dall'arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, di fronte ai giornalisti, nella Sala stampa vaticana, durante un briefing sul Sinodo dei vescovi. Alla domanda se sia favorevole alla sospensione dei bombardamenti, chiesta da varie organizzazioni umanitarie, per permettere la distribuzione degli aiuti, risponde così: «Io sono talmente contrario a ogni forma di violenza, che tutto quanto la può diminuire mi trova consenziente! Ma con ciò non si deve togliere legittimità al diritto di difesa dal terrorismo e alla necessità di spegnerne i focolai. Toccherà dunque ai responsabili decidere».
La risposta agli «impensabili» attacchi dell'11 settembre - dice ancora Martini - «è un tema molto delicato», che chiede a chi l'affronta di «tenere in equilibrio i vari elementi». E' quanto cercano di fare - assicura - gli estensori del messaggio finale del Sinodo, che sarà pubblicato questo fine settimana. «La condanna del terrorismo - precisa il cardinale - è unanime tra i vescovi, insieme con la compassione per le tante vittime e le loro famiglie. Ma ciò non deve distogliere la nostra attenzione dalla povertà e delle grandi ingiustizie che vi sono nel mondo: esse non sono la causa immediata del terrorismo, ma ne sono in qualche modo la radice».
Il cardinale non rifiuta nessuna domanda, neanche le più scomode, ma fa osservare che la comunità cristiana «non è un'istanza etica internazionale», alla quale rivolgere richieste di legittimazione di un'azione militare: «La Chiesa non potrà mai dire "sì, questa violenza mi va bene"». Il Sinodo dovrà «richiamare le condizioni entro le quali il diritto alla difesa è legittimo, a partire dal non coinvolgimento degli innocenti». E ricorderà «il rischio che per rimediare a un'ingiustizia non se ne provochino altre».
Anche per i credenti - dopo l'11 settembre - «c'è un grosso lavoro da fare per evitare che le cose vadano male», che non vincano «lo scetticismo e l'egoismo» e che si prenda occasione da questa prova per «aprirsi gli uni verso gli altri». Sarà anche necessario «condividere lo sforzo che viene fatto da più parti per affermare convincentemente che non c'è motivo per una guerra di religione o di civiltà». Tale opera di convincimento «è difficile, è una sfida, ma come tale va raccolta». Con la calma del ragionatore che l'ha reso famoso, quando sembra aver detto tutto il cardinale riapre la questione: «Tutto questo è un problema di etica e di economia, ma la Chiesa non può limitarsi a esso! Si deve porre su un piano più alto, invitando tutti e ognuno a interrogarsi su quanto egoismo abbiamo dentro e che costituisce la radice della violenza che poi esplode all'esterno». E che dice Martini - che nutre il sogno di ritirarsi a Gerusalemme, una volta in pensione (compie settantacinque anni il prossimo febbraio) - dei combattimenti in Terra Santa, che sono arrivati a toccare la Basilica della Natività, nella città di Betlemme? «Non posso che esprimere la mia drammatica sofferenza per quello che è accaduto! Auspicando che si possa tornare ai dialoghi di pace». Dei raid in Afghanistan ha parlato anche, all'Assemblea generale dell'Onu in corso a New York, monsignor Renato Martino, osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite: «Le rappresaglie, che colpiscono gli innocenti, sono soluzioni illusorie che non portano all'isolamento morale dei terroristi».

 

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