PAX CHRISTI

PUNTO PACE BOLOGNA

 




 

 

 

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Un saluto a Francesca...

Francesca Righi

Il giorno 9 gennaio 2006, ci ha lasciato Francesca, che ha condiviso con noi una bella fetta del nostro cammino come punto pace Pax Christi di Bologna.

Qui la ricordiamo con una preghiera fatta a lei per noi.

Francesca, una preghiera la chiediamo tutti noi a te.
Tu Francesca che conosci qualche cosa in ognuno di noi,
perché con ognuno di noi, di questa mensa eucaristica, hai condiviso
dei passi insieme, dei respiri di vita nel ventre materno di Dio,
ora tu Francesca che non sei più feto di questo mondo come noi,
ora che sei uscita dal grembo di Dio per divenire creatura nuova,
ora che sei nel Verbo Incarnato,
stacci accanto,
facci sentire i tuoi passi,
il tuo respiro insieme ai nostri,
perché ora tu sei quella parte di legame tra noi,
che meglio di tutti noi,
vede con occhi nuovi il fermento, la vitalità, la forza della
costruzione del Regno di Dio.

                                                                                        Paolo -
Pax Christi punto pace Bologna

Questo è il saluto di Anna Maria della Compagnia Missionaria

Saluto a Francesca

 P. Albino Elegante, fondatore della CM, mi ha chiesto di rivolgere questo saluto a Francesca a nome di tuta la Compagnia Missionaria.

Non mi è facile salutarti  Francesca. Siamo ancora increduli, scossi di questa tua morte improvvisa. Se non fosse il tuo corpo immobile e le lacrime che ancora scorrono sui nostri visi, non crederemmo che tu ora sei partita per la casa del Padre.  Solo nella fede, nel Dio della vita e Signore della storia, ritroviamo la pacatezza interiore e il coraggio di sorridere e dirti: grazie Francesca!

Francesca, i tuoi alunni o ex alunni ancora ti dicono:” Prof. Incomincia la lezione!” e penso di poter interpretare ciò che vorresti dire a loro come ultima lezione, diresti loro:  “ragazzi non chiudetevi nelle vostre piccole cose,  apritevi al mondo, sempre con le braccia aperte verso l’universo, il mondo vi attende, avete una vita soltanto, non sprecatela. Abbiate il coraggio di credere che Gesù Cristo è luce che illumina e da senso alla vostra vita.

Francesca sei stata Presidente della CM, compito che non sempre è stato facile, la provvidenza ha voluto che in questo giorno ci fosse una rappresentanza ampia, internazionale della Compagnia Missionaria di missionarie e familiares, Cile, Argentina, Guinea Bissau, Mozambico, Indonesia, Portogallo e Italia.  In questi ultimi anni L’Indonesia  è stato l’impegno maggiore dove hai saputo imparare la lingua e conoscere il bello di questo paese e accompagnare i primi germogli della Compagnia Missionaria in quella terra. Continueremo, con impegno a tracciare i solchi che hai iniziato in  Indonesia. Sappiamo che non sarà facile ma contiamo sul tuo aiuto.  

Vorrei chiederti, ora che stai contemplando il volto del Padre di aiutare noi della Compagnia Missionaria  a vivere:

la fedeltà

il discernimento

la profezia,

per vivere e incarnare la nostra spiritualità.

Francesca, in questa circostanza, ho  conosciuto meglio i tuoi genitori, papà Umberto e mamma Anna, mi hanno dato un esempio di serenità nel dolore vissuto con dignità, dal cielo benedicili e accompagnali. Ti affido anche i tuoi fratelli le cognate e soprattutto le due nipotine Valentina e Corrinne.

Ciao Francesca, continua a percorrere le strade della vita. E il cuore di Cristo, e la Vergine Maria ti accompagnino in questo viaggio nell’ETERNO.
 

Qui di seguito inseriamo tre poesie scritte da Francesca

Incroci di volti

 Attraverso la strada
hai costruito la tua vita,
correndo in cerca di gioia
o arrancando a fatica.
Hai guardato volti,
stretto mani
che hai sperato amiche.
Rumori e luci
ti hanno colpito,
assillanti e turbinose:
certezza di non essere soli,
di non essere sconosciuti
in questo deserto assordante.
Domande inquietanti
hai gridato,
senza avere risposta.
Si è persa un'eco lontana…
E ti sei seduto,
ad attendere.

 
Per le vie

Giochi
in un mondo di sassi
e polvere,
tra vecchi copertoni
o carcasse ormai arrugginite
di camion
capitati lì chissà come,
nascondendoti
dietro a panni
laceri.
Forse ad asciugare?
O più per gridare
il bisogno di vita,
di un quotidiano
in cui si lava, si asciuga,
si cucina,
per ritrovarsi attorno ad un tavolo
a ridere, a giocare, a raccontare…
ciò che si ha dentro.
Solo immagini
di mondi lontani,
in cui puoi tenere in braccio
una bambola
con i nastrini rossi tra i capelli,
in cui puoi toccare
automobiline vere,
lucenti nei loro mille colori,
che sfrecciano sul tuo circuito di sabbia
come quelle dei campioni.
Solo altri
potranno essere
campioni?
E così, sudato e impolverato,
corri verso il tuo futuro
con sogni già spezzati
e nubi che si addensano.


Verso Oriente

Danzi, per le strade sudicie e buie
di un'umanità che si è appena risvegliata
e che porta in sé i segni di una notte
faticosa ed umida.
Danzi, parlando con i tuoi piedi
piccoli ed agili,
pronti ad evitare ostacoli,
simili a quelli di una regina
che porta i suoi doni al re,
camminando su un tappeto di seta
e di rose profumate.
Danzi, perché il tuo corpo
parla di grazia e di movimenti leggeri,
nella gioia e nel pianto,
perché sei parte di questa natura
rigogliosa e violenta,
in armonia col creato,
in cui i fiori e le foglie sono mute,
ma anch'esse danzano,
con il loro profumo e la loro leggerezza;
in cui il canto più vero e profondo
è quello sussurrato
e che giunge sottile ad un amico
che sa ascoltare la voce del cuore.
Mille re potenti hanno visto attraversare,
dentro le loro gabbie dorate,
le strade della tua città,
e ancora se ne riconoscono i segni antichi,
ma il tuo corpo parla di una bellezza
che non si può annientare
e che sempre si rinnova nel creato
che ti abbraccia ogni giorno,
con la sua forza misteriosa e feconda.
Mi precedi danzando
e forse m'insegnerai a correre leggera
sui sassi e sulle pozzanghere,
a muovere agili e giovani piedi
che parlano della forza della vita
che vince la morte,
che sa squarciare il caos e creare armonia,
che riveste ogni cosa e creatura
di bellezza.

 

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