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La Nostra Lettera

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MARZO 2001

Assisi 2000- 2001: 33ª marcia della pace

Con Ia tenacia e perseveranza di Anna e Pino, siamo riusciti ad organizzare un pulman e a partecipare inManifesto della 33ª marcia della pace buon numero alla marcia annuale sulla pace. che vede in Pax Christi il motore di questa importantissima manifestazione.

 

II pulman non è stato solo un mezzo di locomozione. ma ci ha dato la possibilità di organizzare una giornata di Impegno e di riflessione. terminata con la marcia della pace.

 

 

 

 

 

 

Incontro tra le culture...

Tutti gli anni a capodanno si realizza la marcia della Pace organizzata da Pax Christi Italia. Vengono scelti ogni anno luoghi significativi. Nel 1967 la prima marcia è stata fatta a Sotto il Monte, paese natale di Papa Giovanni XXIII che alcuni anni prima aveva dato al mondo la "Pacem in Terris" un testo importante nel percorso di riflessione e nelle scelte della Chiesa sulla P ACE. Il secondo luogo è stato Barbiana (Firenze) luogo dove ha vissuto Don Lorenzo Milani che con la sua lettera: "L'obbedienza non è più una virtù" aveva creato i presupposti per la scelta dell'obiezione di coscienza ed al servizio civile. Quest'anno 2000-2001 la scelta è caduta su Assisi.
Il testo di riferimento è stato il discorso del Papa per i 1° gennaio 2001: "DIALOGO TRA LE CULTURE PER UNA CIVILTÀ DELL'AMORE E DELLA PACE". Desideriamo proporvi quest'anno 2001 la lettura di questo testo così importante per formarci ad un incontro serio e sereno con altre culture.

Da Bologna, abbiamo voluto raggiungere Assisi insieme, preparandoci al tema proposto dal Papa con un itinerario ricco di preghiera, riflessione e testimonianze.
Eravamo una quarantina di persone, il clima di gruppo ottimo per l'assortimento e la creatività che ognuno di noi rappresentava. P. Gianluca Sangalli, dèhoniano, ci ha guidato nella preghiera iniziale a cui ognuno ha partecipato attivamente.
P. Giorgio Padovan, comboniano da 20 anni in Brasile, 'ci ha coinvolti con la sua testimonianza e la sua scelta di vivere dal di dentro la vita dei poveri, dalla loro parte anche come presenza. Ci ha anche chiesto di esprimere in una parola la nostra idea di dialogo tra culture. E così avvenuto un dialogo interpersonale che ci ha aiutati a cogliere quello che ciascuno di noi pensa di questo argomento.
A Città di Castello abbiamo poi celebrato l'Eucaristia e ci è stato chiesto di essere capaci di attingere alla fonte lasciando che il Signore ci usi (come canne di bambù) per portare il suo Amore al mondo. Nel pomeriggio D. Achille ci ha presentato Raimon Panikkar (1918-1973) che ha realizzato nella sua vita uno dei tentativi più seri di dialogo interreligioso e interculturale tra la cultura cristiana occidentale e la cultura indù.
Siamo arrivati ad Assisi verso le 18: davanti a noi la città con le sue luci suggestive, poco dopo il tramonto. Questa terra così carica dell'esperienza di S. Francesco e S. Chiara ci coinvolge e mentre arriviamo a S. Maria degli Angeli vengono proposte due brevi testimonianze di D. Marco e Martina.
La marcia inizia dopo il canto dei vespri ed il Te Deum. Prima della partenza varie testimonianze si susseguono e ci fanno cogliere le varie espressioni attuali dei costruttori di pace... C'è tanta gente... di tutte le età... C'è la luna e ci sono le stelle e la temperatura è notevolmente bassa e c'è anche vento. È chiesto il digiuno e si cammina con le torce accese. Iniziamo la marcia che passa da Rivotorto, San Damiano arrivando a mezzanotte alla Basilica di S. Francesco. Colpisce la presenza di alcune coppie di persone anziane, varie coppie giovani con bimbi piccoli in carrozzina, e poi tante altre persone.
È impegnativa questa marcia mentre in un punto o nell'altro cominciano a vedersi fuochi d'artificio e nella cittadina si odono canti di persone che passeranno in altro modo questo fine d'anno...
È difficile e qualcuno si ferma a S. Damiano e non riesce a proseguire altri vanno fino in fondo. Alla Basilica di S. Francesco c'è una marea di gente, altre testimonianze e poi l'Eucaristia presieduta dal Vescovo di Assisi. Siamo già nel terzo millennio e verso le tre del mattino ripartiamo per Bologna.
Il cuore veglia anche se il sonno regna nel viaggio di ritorno e... dopo, ...ti accorgi che ci sono cose che vale la pena di vivere e che sono un grande regalo che ti è dato gratuitamente e che ti fa cantare il cuore ... "perfetta letizia... perfetta letizia... perfetta letizia"...
Personalmente ho colto questo grande regalo come il ritorno ad un luogo: Assisi, la Porziuncola...dove la misericordia del Signore si manifesta più chiaramente e ti ritrovi con la "memoria purificata" ed in pace. E questo è stato il mio vero giubileo... e ne sono grata anche a Pax Christi.

Martina

 

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