La Nostra Lettera

Febbraio 2000
Maggio 2000
Ottobre 2000
Novembre 2000

Un Congresso, quello di Pax Christi 2001, che cade in un tempo particolare quale l'inizio del nuovo millennio. Ogni inizio si carica di attesa e di speranza, i cui segni siamo chiamati a scrutare come le sentinelle del mattino. Negli ultimi 50 anni, pur tra fatiche e contraddizioni, è cresciuta e si è affermata una forte coscienza di pace e Pax Christi, che ha proprio cinquant'anni, ha fatto la sua parte in questo processo di crescita con la sua costante presenza e azione. Alla svolta di questo nuovo periodo di storia incontriamo una nuova frontiera, la conflittualità persistente e diffusa dell'uomo verso il diverso, verso l'altro da se.

La respiriamo ovunque, vicino a noi, nella nostra società, all'orizzonte del mondo dove alimenta conflitti fratricidi e intolleranze etniche e religiose. "L'umanità non ha ancora imparato a convivere con la diversità: la sente un peso e una minaccia" {Giovanni Paolo II all'ONU, 1995). E' il compito che ci tocca, oggi, per essere operatori di pace, un compito impegnativo e urgente per continuare quel processo di pace ancora fragile ma promettente come intravedevano gli occhi di don Tonino negli ultimi giorni di vita.

Se "Cristo è la nostra pace, perché ha abbattuto il muro che era frammezzo" {Ef.cap.2), Pax Christi che ne porta il nome, non ha altra strada da percorrere, considerando i tanti muri che oggi dividono gli uomini.