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La Nostra Lettera

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MARZO 2001

A PROPOSITO DI URANIO IMPOVERITO

Vignetta

Uno dei tanti avvenimenti che sicuramente ci hanno colpito, è la vicenda dell'uranio impoverito. Come sapete, già ai tempi della guerra del Golfo, denunciammo insieme alle altre associazioni pacifiste, i pericoli delle nuove armi che venivano sperimentate dagli USA. Ovviamente rimanemmo inascoltati e venimmo tacciati da visionari, da. . . ." i soliti rompi pacifisti". riportiamo dì seguito una breve rassegna stampa dì quanto è stato detto sul tema:

L'uranio: le annose denunce dei pacifisti, i silenzi di governo e giornali
Chi oggi si stupisce o s'indigna dov'era quando arrivavano segnalazioni documentate?

"Dove sono i pacifisti?"

Per anni, ogni volta che una guerra infuriava, i tromboni dei giornalisti chiedevano in coro, con le stesse parole: "Dove sono i pacifisti? Cosa fanno i pacifisti?". Come se chi è contrario alle guerre - che quei signori giustificavano - avesse per ciò stesso il potere di fermarle. Come se i pacifisti avessero a disposizione le stesse trombe di quei signori per diffondere i loro giudizi e proposte. Ora che viene fuori per forza, a suon di morti, la super-porcheria dell'uranio impoverito, i giornali scoprono quello che sapevamo, il governo chiede informazioni alla Nato, alla quale aveva obbedito senza quasi fiatare.
Il 3 gennaio, Massimo Nava scrive sul Corriere della Sera invitando a "riflettere sull'intervento in Kossovo, la cui leggittimità, anche morale, rischia di essere almeno in parte oscurata da queste rivelazioni". Meglio tardi che mai!

Ecco cosa facevano, tra l'altro, i pacifisti: dicevano chiaro, già durante i giorni della guerra del Kossovo, quello che oggi i grandi giornali scoprono e che il governo attende di farsi dire dalla Nato. Nelle riunioni contro la guerra si illustravano l'uso e gli effetti di questi proiettili più vigliacchi di tutti i proiettili.

Si vedeva la fotocopia di una risposta del portavoce della Nato a Bruxelles che ammetteva l'uso di queste bombe negando la particolare pericolosità dell'uranio impoverito. Si vedeva il video sulla sindrome del Golfo, malattia dei soldati Usa, assistiti soltanto dagli ospedali militari, i quali minimizzavano i sintomi e negavano il nesso di causa.

Governo e giornali "scoprono" oggi quello che i pacifisti sapevano e dicevano da anni. Se non sapevano, erano degli incapaci. Se sapevano e tacevano, erano dei vigliacchi.
Dove sono i pacifisti? Diciamo invece: dove sono i giornalisti, quelli che sanno essere non l'eco dei rumori, ma i cercatori della verità dei fatti, quelli che discutono i grandi poteri invece di decantarli, quelli che smascherano le porcherie nel momento del loro trionfo, e non quando cadono i veli?

Se ne vedono pochi, meno ancora dei pacifisti.
                                                                       di ENRICO PEYRETTI

 

Qui di seguito, è riportata una piccola parte della relazione presentata da PeaceLink a Strasburgo, durante un'audizione aperta a tutti i parlamentari europei, una relazione scientifica sull'uranio impoverito.
Tutti i documenti prodotti per Strasburgo si trovano all'indirizzo Internet
http:/ /www.peacelink.it/dossier/strasburgo/

"Durante i bombardamenti del 1999 contro la Repubblica Federale di Jugoslavia, grazie all'impegno di tutti i volontari che hanno raccolto documenti e notizie, abbiamo creato un circuito alternativo di informazione attraverso l'internet.
Dal 1999 ad oggi abbiamo raccolto ininterrottamente sulle nostre pagine internet mappe, articoli, pubblicazioni scientifiche e molte altre informazioni dettagliate e provenienti da fonti dirette e qualificate, per documentare l'utilizzo militare e civile delle scorie nucleari note con il nome di "uranio impoverito".
Nelle scorse settimane abbiamo continuato ad aggiornare la nostra raccolta di documenti sull'uranio impoverito, e utilizzando dei dati di pubblico dominio abbiamo realizzato alcune mappe del Kossovo in cui vengono segnalati con precisione i luoghi in cui la Nato nel 1999 ha effettuato dei bombardamenti utilizzando uranio impoverito.

Il comitato politico della Nato, riunito il 9 gennaio a Bruxelles, ha rifiutato la proposta italiana di una moratoria nell'uso di armi all'uranio impoverito, coerentemente a quanto affermato dallo stesso portavoce Nato, Mark Leaty. Leaty ha dichiarato testualmente che i proiettili all'uranio impoverito "sono armi legali, di cui nessuno ci ha chiesto, e che nessuna legge nazionale ci impone, la messa al bando".
Le affermazioni di Leaty sono smentite da una risoluzione delle Nazioni Unite approvata il 29 agosto 1996, un documento ufficiale ONU in cui si richiede testualmente ai paesi membri di " guidare le loro politiche nazionali in base alla necessità di mettere freno alla produzione e alla diffusione di armi per la distruzione di massa o con effetti indiscriminati, in particolare armi nucleari, armi chimiche, bombe fuel-air. napalm, bombe a grappolo, armi biologiche e armi contenenti uranio impoverito". Un'altra fonte del diritto internazionale che proibisce l'utilizzo di armi capaci di provocare dei danni ambientali e' il primo protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra, che all'articolo 55 stabilisce che "la guerra sarà condotta curando di proteggere l'ambiente naturale contro danni estesi, durevoli e gravi. Tale protezione comprende il divieto di impiegare metodi o mezzi di guerra concepiti per causare o dai quali ci si può attendere che causino danni del genere all'ambiente naturale, compromettendo, in tal modo, la salute o la sopravvivenza della popolazione".

Un ulteriore documento che dovrebbe rappresentare un freno per l'impiego dell'uranio impoverito e' il "principio di precauzione" stabilito all'articolo 15 della "Dichiarazione di Rio sull'ambiente e 10 sviluppo del giugno 1992"....... afferma
"In base al principio di precauzione, riteniamo che in assenza di certezze e di fronte al rischio per l'integrità dell'ambiente naturale, delle popolazioni civili e dei militari a diretto contatto con l'uranio impoverito, sia un dovere etico fermarsi a riflettere con serietà su questi rischi, sospendendo l'utilizzo di questo materiale fino a quando non sia completamente dimostrata la totale assenza di pericolo.
Il fatto che una risoluzione delle Nazioni Unite sia passata inosservata mentre il dibattito interno alla Nato avveniva sotto i riflettori dei mezzi di informazione e' per noi un preoccupante segnale di indebolimento dell'autorità delle Nazioni Unite, un grave sintomo della crisi di una situazione che ancora oggi racchiude le speranze di chi non si rassegna all'idea che il mondo debba essere governato da un'alleanza militare regionale di 19 paesi anziché da un'assemblea planetaria di Nazioni "

chi volesse qualche documentazione in più… si faccia sentire !

 

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